In questi giorni e principalmente lo scorso martedì 26 maggio, il mondo del trasporto persone è in fermento per la notizia del blocco di Uber Pop da parte del tribunale di Milano . Il servizio a metà tra un taxi (senza licenza) e un servizio di car sharing, permette a chiunque abbia patente e auto di offrire un servizio di trasporto persone, tramite un uberpop app difatti questa sentenza intima gli utenti uber milano e italiani a cessare il servizio.
La sentenza è arrivata in Italia in ritardo rispetto agli altri stati, specialmente dopo la germania che aveva già espresso il da farsi con questo servizio di trasporto persone illeggittimo. Quindi se non sai Uber pop cos’è e perché è stato bloccato in italia, ti daremo le informazioni utili qui sotto.
Sei vuoi avere un idea chiara su Uber pop cos’è e perché è stato bloccato in italia ti inviamo a proseguire nella lettura e scoprire perché il servizio taxi offerto da Uber da martedì è ufficialmente dichiarato illegittimo in Italia e perché non è conveniente usare questi mezzi improvvisati al trasporto persone.
Uberpop è illegale, Taxi e N.C.C. soddisfatti.
Lo “sharing” o meglio la condivisione, è la grande tendenza del mondo digitale. In rete è possibile condividere di tutto e il concetto stesso di proprietà, che sia di contenuti o di beni materiali viene continuamente messo in discussione. La possibilità di entrare in contatto con tutto il mondo in modo veloce ha fatto nascere nell’ultimo periodo una serie di app che hanno stravolto la classica relazione tra Utente – Fornitore di servizi proprio basandosi sul concetto di condivisione.
Applicazioni come airbnb non hanno fatto altro che mettere in connessione in modo immediato e semplice chi ha la necessità di una camera in una città e chi invece ha una camera di offrire. Semplice e veloce. Così come è accaduto per blablacar, che consente di mettere a disposizione i posti nella propria auto per un viaggio con il vantaggio di dividere le spese con altri viaggiatori.
Le cose con Uberpop sono invece molto più complicate, in Italia la legislazione che regola il rilascio di licenze per lo svolgimento di attività di servizio Taxi o NCC ( noleggio con conducente ) sono ben precise, gli autisti devono conseguire una patente speciale, devono sostenere un esame di abilitazione presso la camera di commercio e soprattutto devono dimostrare di non avere precedenti penali , non solo, anche i mezzi per lo svolgimento di queste attività sono sottoposti a controlli accurati per la sicurezza e hanno l’obbligo di contrarre una polizza assicurativa speciale per tutti i passeggeri.
Il fatto che il rilascio delle licenze sia regolate in base al numero di abitanti di una determinata zona, negli anni ha fatto nascere nato un vero e proprio mercato e non è raro trovare un taxista di città che ha contratto un mutuo o ipotecato la propria casa per acquistare una licenza e lavorare secondo il rispetto delle regole.
Per diventare autisti Uber invece, è sufficiente possedere un’auto e scaricare sul proprio telefono la relativa applicazione e il gioco è fatto. Il sistema invierà al cliente che ha richiesto una macchina l’autista più vicino e il pagamento della corsa avverrà tramite carta di credito. Sicuramente un sistema comodo e conveniente, ma contro ogni regola e ogni minimo criterio di sicurezza.
Discutere sulla correttezza o meno delle licenze a numero chiuso è sicuramente un qualcosa che va affrontato o modificato, o che le varie categorie di taxisti e noleggiatori debbano fornirsi di app taxi come Uber per migliorare i propri servizi, ma il rispetto delle regole non va mai messo in discussione. Giusto quindi che le attività di Uber siano state sospese, almeno fino a quando le regole saranno quelle attuali.
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